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Balzac, 10 ottobre 1838, scrive a un'amica: «Da sette anni circa, ogni volta che leggevo un libro in cui si trattava di Napoleone e che trovavo un pensiero sorprendente e nuovo pronunciato da lui, lo trascrivevo subito su un libro di cucina che non abbandonava mai la mia scrivania. In un momento di malinconia, essendo senza soldi, ho guardato quanti pensieri avessi annotato; erano cinquecento e oltre, il più bel libro dell'epoca». Il libretto uscì quello stesso anno, ma del gran numero di pensieri, volti secondo il suo autore a dimostrare che il Bonaparte "non s'è mai contraddetto nel suo risentimento contro gli avvocati, gli idealisti e i repubblicani", alcuni non sono riportati con fedeltà e altri appartengono quasi certamente a Balzac stesso.